Nell’ingegneria elettrica e delle telecomunicazioni una smart grid è l’insieme di una rete di informazione e di una rete di distribuzione elettrica in modo tale da consentire di gestire la rete elettrica in maniera “intelligente” sotto vari aspetti o funzionalità ovvero in maniera efficiente per la distribuzione di energia elettrica e per un uso più razionale dell’energia minimizzando, al contempo, eventuali sovraccarichi e variazioni della tensione elettrica intorno al suo valore nominale.
Tutto ciò portando in conto un diverso sistema di generazione che non preveda solo la presenza di generazione centralizzata connessa, come di consueto, alle grandi reti di trasmissione dell’energia, ma anche una forte presenza di generazione distribuita, anche di piccola taglia, ubicata nei nodi periferici delle reti di distribuzione che, in genere, non sono magliate ma ad albero e tradizionalmente progettate per flussi energetici unidirezionali (dal centro verso i nodi periferici).
Una smart grid quindi è dotata di un sistema di gestione e comunicazione intelligente in grado di poter gestire, in maniera ottimale e sicura, situazioni in cui le reti di distribuzione siano oggetto di inversione dei flussi di energia, dai nodi periferici distribuiti sul territorio (generazione distribuita) verso il centro del sistema. Inoltre, poiché le fonti rinnovabili non sono programmabili, la generazione distribuita richiede anche una maggiore intelligenza nella gestione ottimale del sistema elettrico complessivo in modo tale da consentirgli di gestire localmente eventuali surplus di energia redistribuendoli in aree contigue nelle quali si possono presentare dei deficit o gestendo opportuni sistemi di accumulo o i carichi stessi, in modo dinamico ed in tempo reale, regolando costantemente la generazione relativa alle centrali allacciate alle reti di trasmissione nazionale (produzione centralizzata).
La Smart Grid non può prescindere dalla Mobilità elettrica. La riduzione delle emissioni nelle aree urbane passa attraverso la diversificazione delle modalità di trasporto e la promozione di politiche e interventi che vedono le amministrazioni pubbliche protagoniste del cambiamento.
La mobilità elettrica può e deve essere vista come elemento capace di rompere l’attuale modello “non sostenibile” di trasporto su strada, ed in grado di promuovere una “rivoluzione verde” per una mobilità più intelligente ed integrata con gli altri settori dell’economia, in particolare con il settore dell’energia.
Sono tanti i fattori che la mobilità elettrica è in grado di sfruttare e che rappresenterebbero notevoli passi in avanti per una gestione del trasporto sempre più integrato con i bisogni delle città e sempre più intelligente. L’auto elettrica potrebbe sostituire il concetto di “non mobilità” adottato dagli amministratori locali con le periodiche chiusure al traffico delle aree urbane, con la mobilità sostenibile, per dare vitalità ai centri urbani e una spinta verso l’innovazione per il settori dei trasporti.
Mentre a livello europeo numerosi progetti si stanno focalizzando negli ultimi anni sugli effetti urbani della rivoluzione elettrica già in corso da anni nei sistemi di mobilità urbana (dagli adeguamenti infrastrutturali alla differenziazione dei sistemi di parcheggio), in Italia l’impatto di tali tipologia di trasporto sulla riduzione di traffico e inquinamento atmosferico è ancora relativo ma numerose amministrazioni locali stanno impegnandosi direttamente per ridurre l’impatto ambientale delle proprie flotte